Allergologia

    allergy-18656_960_720L’allergologia è una branca della medicina che si occupa della prevenzione, della diagnosi e del trattamento delle allergie, patologie immunitarie caratterizzate da ipersensibilità verso particolari sostanze, e delle malattie ad esse correlate.

    Le competenze del medico interessano per ovvi motivi anche il campo dell’immunologia.

    Prick test

    Il prick test è il test allergologico cutaneo di fondamentale importanza per la diagnosi delle allergie respiratorie, alimentari e verso altri allergeni. Il prick test è un test allergologico utilizzato per determinare se una sostanza specifica provoca infiammazione allergica con meccanismo immediato ovvero mediato da IgE (immediate-type hypersensitivity o reazione di I tipo secondo la classificazione di Coombs e Gell).

    Nel prick test, alcune gocce di allergene purificato vengono posizionate sulla superficie cutanea, solitamente dell’avambraccio, e successivamente la cute viene scalfita con una lancetta monouso al fine di lasciar penetrare l’allergene attraverso gli strati più superficiali della cute. Dopo un’attesa di circa 15-20 minuti si valuta la reazione cutanea ottenuta in corrispondenza di ogni allergene precedentemente posizionato. La reazione a livello dei singoli allergeni testati viene confrontata con un controllo positivo (solitamente costituito da istamina) e con un controllo negativo (solitamente costituito da glicerina, il liquido di diluizione degli allergeni).In caso di reazione positiva è possibile osservare una reazione caratterizzata da pomfo (area circoscritta di edema cutaneo, in tutto e per tutto simile ad una puntura di zanzara) intensamente pruriginoso, contornato da un alone di eritema.Allergeni comuniCon il prick test può essere valutata la sensibilizzazione allergica verso allergeni di varia natura:

    • Allergeni inalanti, come pollini, derivati degli acari o degli animali domestici, muffe

    • Alimenti, sia di origine vegetale che di origine animale

    • Latex

    • Veleno di insetti (la diagnostica di queste allergie comprende anche test cutanei di tipo intradermico)

    • Farmaci (la dignostica di queste allergie comprende anche test cutanei di tipo intradermico)

    Patch test 

    Il patch test è un test allergologico utilizzato per determinare se una sostanza specifica provoca infiammazione allergica della cute con meccanismo ritardato ovvero cellulo-mediato (delayed-type hypersensitivity, DTH o reazione di IV tipo secondo la classificazione di Coombs e Gell. Il patch test è indicato in presenza di eczema da sospetta dermatite allergica da contatto (DAC) e/o dermatite atopica, la quale, nonostante sia dovuta ad un meccanismo IgE mediato (reazione di ipersensibilità di I tipo) consta anche di una reazione di fase tardiva che raggiunge il suo apice intorno alle 24 ore e consiste nell’accumulo di neutrofili, eosinofili e linfociti T helper, perciò nonostante l’esame più consigliato per diagnosticare quest’ultima sia il prick test, che valuta la risposta immediata IgE-mediata, anche il patch test risulta utile, specialmente nei rari casi in cui la reazione di fase tardiva si verifica in assenza di una precedente e conclamata reazione di ipersensibilità immediata (quindi non riscontrabile con il prick test). Il patch test, in questi casi, aiuta a identificare quali sostanze possono essere la causa della reazione allergica da contatto.

    Meccanismo

    Prima di effettuare il test, è necessario tenere presente che terapie cortisoniche sistemiche (per os o iniezione) a dosaggi medio/alti e/o per periodi prolungati potrebbero alterare il risultato del test e dovrebbero essere sospese tempestivamente prima di sottoporsi a patch test. La terapia con antistaminici, al contrario, non interferisce con il risultato del test e può essere mantenuta. Piccole quantità delle sostanze da testare (apteni*) vengono posizionate in cellette di plastica o alluminio adese ad un supporto (cerotto o patch). Il patch viene quindi applicato sulla cute del paziente, solitamente a livello del dorso, e mantenuto in sede per 48-72 ore. Dopo tale periodo, il medico provvede a rimuovere il patch ed a verificare il risultato del test. Durante le 48-72 ore del test è importante prestare attenzione affinché il supporto adesivo non si stacchi dalla cute. Il paziente non dovrà quindi bagnare la schiena e dovrà evitare per quanto possibile l’eccessiva sudorazione (astenersi da attività sportiva o lavori pesanti) poiché una volta bagnato il cerotto tende a staccarsi. Durante il test il paziente può avvertire fastidio e prurito a livello del dorso, solitamente di modesta intensità. In alcuni casi il prurito può essere intenso; in tal caso è necessario avvertire il medico. Il patch test tuttavia non determina il rischio di reazioni gravi quali lo shock anafilattico.

    Allergeni comuni

    In Italia, il patch test viene solitamente eseguito con serie di apteni standard; la serie più comunemente utilizzata è la serie definita dalla Società Italiana di Dermatologia Allergologia Professionale e Ambientale (SIDAPA) e comprende oltre 25 apteni di varia natura (metalli, coloranti, conservanti e altri).Gli apteni che più comunemente sono responsabili di dermatite allergica da contatto comprendono:

    • Nichel

    • Cromo

    • Coloranti

    • Conservanti

    *L’aptene è una molecola a basso peso molecolare (inferiore a 10.000 uma) che di per sé non induce una risposta anticorpale, cioè non ha proprietà immunogeniche, ma se legata ad un carrier è in grado di stimolare la formazione di anticorpi specifici e di reagire con essi.[1]

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