La visita otorinolaringoiatrica serve a evidenziare la presenza di patologie che interessano orecchio, naso e gola. Queste sono tre parti del corpo connesse tra loro, per cui spesso accade che un disturbo relativo all’orecchio si diffonda anche al naso e alla gola o viceversa.
Il medico che stabilisce la salute del tratto otorinolaringoiatrico – orecchio, naso, gola – è l’otorinolaringoiatra anche detto più semplicemente otorino. La prima fase della visita prevede l’anamnesi per conoscere la storia clinica attuale e passata del paziente, la presenza di eventuali malattie familiari e per sapere se il paziente ha seguito o sta seguendo una terapia farmacologica. L’anamnesi si conclude con la richiesta da parte del medico di esprimere le difficoltà che hanno spinto il soggetto a prenotare una visita otorinolaringoiatrica.
Dopo aver raccolto tutte le informazioni di cui ha bisogno, l’otorino comincia a esaminare il tratto orecchio-naso-gola servendosi di strumenti e tecniche più adatte al caso. Uno dei più diffusi è l’esame impedenzometrico che si esegue per analizzare le patologie dell’orecchio e in modo particolare l’ipoacusia.
Grazie all’impedenzometria, l’otorinolaringoiatra stabilisce il grado di salute dell’udito in base ad alcuni parametri standard, prima tra tutti l’impedenza. L’impedenza è anche detta resistenza, e si può definire il contrario dell’elasticità perché, quando arriva l’onda sonora, la membrana timpanica e i tre ossicini martello, incudine e staffa si oppongono al suo passaggio.
Al funzionamento dei 3 ossicini è legato l’altro parametro che il medico indaga, cioè il grado e la qualità dei riflessi del muscolo stapedio che esprime la funzionalità di martello, incudine e staffa.
L’esame impedenziometrico è dunque utile per studiare la funzionalità della via acustica centrale (nervo acustico e nuclei), e per individuare eventuali patologie dell’orecchio medio, come l’otosclerosi o la presenza di catarro.
L’impedenzometria è un esame ambulatoriale che dura pochi minuti ed è indolore per il paziente.